martedì 8 dicembre 2015

w gli scacchi



e anche oggi abbiamo provato a lavorare con tutto il cuore, per gli scacchisti che si sono contesi 3 ambiti premi: una cassa di vino Rosso dei Massi, una bottiglia d'olio evo e bio dell'Az Agricola Le querce, un barattolo di miele dell'Apicoltura Fontana, offerti da noi.

Con gioia lavoriamo nella comunità per avvicinarci a chi questo paese lo vive, grazie a tutti i partecipanti, grazie a Francesca Sensi Arte a Colori, grazie a tutti quelli che hanno aiutato

Pane al Pane Vino al Vino!

Sabato scorso abbiamo lavorato benissimo insieme ai produttori di olio e vino, ai sommelier erranti, ai musicisti .
Ognuno di loro ha reso questo pomeriggio speciale. grazie ai numerosissimi ospiti che hanno gioito insieme dei piaceri dei 5 sensi.










sabato 14 novembre 2015

la zucca fritta

Fritta e' buona anche una scarpa vecchia... si sa....
Pero' la zucca di oggi era piu' buona anche di quella scarpa vecchia.
E' una zucca nostrale di quelle grandi a cilindro ( grande come il tubo di un gasdotto), e la cosa che mi e' piaciuta di piu' e' che mi e' stata donata dai miei amici che vivono in un villaggio poco distante dalla mia casa sulla Montagnola.
Sono amici cari, e ci siamo sempre aiutati, i figli della stessa eta', la vita incasinata... loro bravi riescono ad avere un orto meraviglioso pieno delle tante delizie di ogni stagione.
Cosi' in questa zucca forse c'era anche il sapore della gentilezza e della generosita',
ingredienti non di poco conto.
La pastella l'ho fatta con i 7 cereali del Molino Marino e un po' di grani antichi del Poggio di Camporbiano, e invece che montarla con l'acqua ci ho messo direttamente una bottiglia di birra rossa artigianale prodotta qui a Poggibonsi-Badesse ( nome della birra San Gonnario, , il santo che non c'e'...)
appena fritta l'ho cosparsa di sale marino bio e di un poco di battutino di aglio e prezzemolo.
Oggo e' la cosa che mi e' piaciuto di piu' cucinare, mi sapeva di casa, di autunno, di cosa buona per consolarsi in un giorno cosi' pervaso dalla cattiveria e dalla folle malvagita' di alcuni, che puo' cambiare o interrompere la vita di altri

mercoledì 4 novembre 2015

CORSO DI CUCINA IERI, 3 NOVEMBRE, COOKING CLASS ON NOV THE 3RD



For English version check below

E allora:
Now then:

QUANDO / WHEN
  ieri sono arrivate Pete e Robin, due sorelle in vacanza in Italia, provenienti nientepopòdimenoché dalla Tasmania.
Mi hanno contattato via mail e volevano il corso subitissimo, ma io non ce la potevo fare di lunedì, anche perchè è arrivato Caspar ( mio figlio grande ) dall'Inghilterra con 12 ore di ritardo, sta qui per 3 giorni...
Insomma: classe fissata per ieri mattina alle 10

Yesterday Pete and Robin, 2 sisters coming all the way from Tasmania, on holiday here in Italy, got in touch with me  for a cooking class. They wanteded Monday but I couldn't also because my eldest son Caspar was arriving to Italy from England with a 12 hours delay on a flight, and he's only staying here 3 days....
So: class fixed for Tuesday morning at 10 am

COSA / WHAT

il menù era:  
the menù was:

Minestra ovvero:  corpo centrale e scheletro  della più celebre  Ribollita, la localissima zuppa fatta con un mega e vasto soffrittone di cipolla (rossa rigorosamente), sedano, carota, poi cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolo nero, poco concentrato di pomodoro, e naturalmente cannellini lessati ( ne avevo òlessati 1 Kg la sera di lunedì, senò come si faceva in 3 ore a cuocere anche quelli?)

The Minestra is the very base of what they call here  Ribollita, once they boile it again and add stale bread to it. To prepare it : a massive huge Holy Trinity with sellery, red onions, carrot, then cabbage, then cabbage the type of kraut, then kale ( cavolo nero) and cannellini beans ( which I prepared early, because it takes about 3 hours to boil properly)

Penne al Sugo Finto: il sugo finto qui ci piace tanto e lo facciamo spessissimo, è un po' una strategia per far mangiare le verdure ai ragazzi, ma anche una alternativa validissima al ragù di carne, che poi ci fa  alzare  il colesterolo. Quindi: nuovo megasoffrittone di cipolla rossa fina fina, poi sedano e carote in ugual quantità tagliati un po' più grossetti ma sempre a battuto . tutto si ammorbidisce e l'acqua delle verdure esce, poi si copre col vino rosso, e quando è evaporato si aggiunge la passata

The Sugo Finto: we like it a lot here, and is often on our menu; it also seems to be great to make sure children eat lots of vegetables thinking they are having a bolognaise sauce.
To prepare it : again holy trinity but this time cut a lot smaller, making it into what we call a battuto ( finely cut veg), keep it on a low heat until soft and then when all the water from the vegetables has come out, add ( covering) with red wine. Then wait until the wine has evaporated and add the tomato pure

Mascarpone montato. con conseguente tiramisù, con precedente pandispagna

Focaccia: con la burattata Molino Marino


giovedì 29 ottobre 2015

Come nasce

COME NASCE :
Dopo molti anni di cucina domestica, a casa, per due figli maschi in crescita sempre molto affamati e sempre in cerca di nuovi sapori;ancor prima , dopo quasi nove anni passati in Inghilterra, dove andavo a caccia dei negozi italiani per comprare le salsicce o il rigatino, la polenta o semplicemente il pane degli angeli, i cannellini secchi o i bucatini; questo succedeva perché la distanza dalla propria terra ti fa sognare gli odori della casa in cui sei cresciuta, perché dai improvvisamente valore ai fornelli, che ti aiutano a trovare le tue radici, proprio quando sei lontana da casa e la tua identità te la devi disegnare ogni giorno. Così si delineano le proprie radici, attraverso i tentativi di cucinare un panforte, di fare i cenci a carnevale, e la pastiera a Pasqua, e il panettone a Natale, e poi una schiacciata la domenica, e le pastasciuttine con tante verdure per il bimbo affamato di 1 anno, che vuole solo i ditalini con i broccoli e il parmigiano. La pizzafatta a casa una volta a settimana, la torta sempre sul tavolo per la colazione e la merenda. 
In realtà il cucinare è sempre stato presente nella mia vita,in maniera 'normale' per nutrire bene me, così come i miei cari, e non l'ho mai visto come un esercizio di stile o una dimostrazione di capacità particolari; un ordito stabile e rassicurante su cui poi si è innestata la trama della vita, con i matrimoni, le separazioni, i figli, i mille lavori, e poi le morti, i traslochi, e insomma tutto quello che capita a una persona.
Uno dei miei molti lavori è stato in una azienda agrituristica a San Gimignano, e lì ho imparato tante cose, sia della vita che del lavoro, ho soprattutto cominciato ad amare questa terra toscana, che non è la mia ( che sono una piemontese di nascita nata da un siciliano e da una napoletana...).
In azienda facevo mille lavori, ero in ufficio, ero alle camere, ero al ricevimento, ero a lavare i piatti la sera, a preparare i dolci per la colazione, a dare una mano in sala, e chi più ne ha più ne metta...
Quando ho lasciato l'azienda avevo da poco perso mia madre e mio figlio grande si stava trasferendo in Inghilterra per l'università; così qui a Colle val d'elsa saremmo rimasti io e Sam Andrea, il mio secondo figlio. Dopo un anno di ricerca di un posto dove poter aprire una cucina dove tutti potessero venire a mangiare, un po' di soldi spesi a cercare macchinari ed equipaggiamento ( molti usati), e numerosi viaggi all'ikea e in negozi dell'usato, ho trovato il modo di  cominciare questa avventura che ancora oggi mi sorprende quotidianamente, per i mille aspetti, per le mille potenzialità, per le molte energie che sta riuscendo a sprigionare. Era il 23 giugno 2013